VIMINALE: MARONI, SAREMO TRA I PRIMI IN EUROPA AD AVERE BANCA DNA

05.12.2008

- Vicino il recepimento del Trattato di Prum, chiamato anche «Schengen 2», firmato a Prum (Germania) il 27 maggio 2005 tra sette Paesi dell'Unione europea (Belgio, Francia, Germania, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria), che mira a rafforzare la cooperazione transfrontaliera nella lotta ai fenomeni del terrorismo, della immigrazione clandestina, della criminalità internazionale e transnazionale e permette lo scambio di informazioni concernenti dati informatici relativi a impronte digitali e dati genetici (DNA). Per saperne di più e leggere il testo del Trattato vai al link http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/pacchetto_sicurezza/trattato_prum.pdf
Roma, 5 dic - (ASCA) - L'Italia potrebbe essere presto ''uno tra i primi paesi in Europa a possedere una banca del Dna, strumento essenziale anche per venire a capo del fenomeno delle persone scomparse. E questo grazie alla ratifica, ormai imminente, degli accordi di Prum''. Ad esserne convinto e' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che stamane, al Viminale, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dei dati della seconda relazione semestrale del Commissario straordinario di governo per le persone scomparse.

Maroni ha voluto anche dettare i tempi della prossima banca del Dna, ricordando che la ratifica del trattato per la banca dati e' ora all'approvazione del Senato. ''Speriamo che tutto cio' possa divenire legge subito dopo l'inizio del prossimo anno, poi ci vorranno circa 12 mesi per istituire, tecnicamente, la banca dati''.

Ma il ministro ha ricordato come al vaglio del Viminale vi sia anche la possibilita' di adottare un casellario centrale delle identita' ed un archivio del Dna con i dati forniti dai famigliari degli scomparsi.

Una particolare attenzione, ha poi confermato Maroni, verra' data dal Viminale alla situazione dei minori scomparsi puntando anche a rendere meno permeabile la sottrazione degli stessi dagli istituti che li hanno in affidamento.

Da parte sua, invece, il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha ricordato l'istituzione di un ''tavolo tecnico - ha detto - per mettere insieme strumenti per l'identificazione dei cadaveri''.

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